Cintura di sicurezza – Perché è obbligatoria?

In Italia, una delle infrazioni più comuni su strada è il mancato o improprio utilizzo delle cinture di sicurezza, ma – se la legge prevede un obbligo – è perché questo sistema ha un’efficacia provata sulla salvaguardia della vita di guidatori e passeggeri

Dunque, come nascono le cinture di sicurezza, quali sono i principi fisici che le rendono efficaci e con quali eccezioni possono non essere utilizzate? Oggi rispondiamo a tutti i perchè di questo sistema di sicurezza passiva. 

La storia della cintura di sicurezza

L’antenato della cintura di sicurezza sono le “bretelle di sicurezza”, inventate dal canadese Gustave Désiré Lebeau nel 1903. Tuttavia, al tempo non riscosserero un grande successo da parte del settore automobilistico poichè si pensava fosserero scomode e innecessarie per le velocità moderate a cui procedevano i veicoli al tempo. 

Nonostante ciò, questo sistema riappare nel 1948 sulla Tucker Torpedo prodotta in tiratura limitata, ma anche in questo caso non fu apprezzato particolarmente. Infatti, sarà il 1957 quando finalmente le cinture di sicurezza inizieranno a prendere piede: prima sulle auto da corsa, per poi diventare una dotazione comune su tutti i veicoli nel corso degli anni ‘60. 

In Italia l’obbligo di cinture di sicurezza nei sedili anteriori viene introdotto ufficialmente nel 1988 e vengono previsti sanzioni pecuniarie per chi non lo rispetta. Invece, per chi occupa i posti posteriori la cintura sarà facoltativa fino al 2006

Oggi, l’utilizzo della cintura di sicurezza è regolamentato dall’Articolo 172 del Codice della Strada e per chi non rispetta la norma sono previste multe e la sottrazione di punti dalla patente. 

Cinture di sicurezza: come funzionano

A tutti capita che si blocchi lo scorrimento della cintura di sicurezza quando cerchiamo di allacciarla con movimenti troppo violenti. Per risolvere il problema basta attendere un attimo e tirare la cintura più delicatamente. Questo episodio comune è un piccolo esempio di come funziona il primo dei due sistemi di sicurezza messi in atto dalle cinture in situazioni più estreme

Infatti, lo scorrimento della cinghia di sicurezza è regolato da una bobina collegata a una molla a spirale con una resistenza che tende sempre a far tornare la cinghia in tensione dopo essere stata tirata

Il primo sistema di sicurezza si basa sulla forza centrifuga. Quando si tira la cinghia con forza eccessiva si esercita una forza centrifuga su queste leve del meccanismo della bobina, che le spinge all’esterno della loro traiettoria circolare provocandone l’incastro nei denti dell’ingranaggio e bloccando il meccanismo di scorrimento

Il secondo sistema di sicurezza, invece, è messo in atto nel riavvolgitore con un sistema a cricchetto: un dente regola il movimento di una ruota dentata permettendole di girare in una sola direzione

Quando l’auto fa un movimento brusco, lo scorrimento della cinghia si blocca andando a contrastare il movimento del passeggero che viene sbalzato in avanti dall’urto

In aggiunta, la maggior parte delle macchine moderne è dotata del pretensionatore, una componente che comunica con l’elettronica dell’auto quando rileva un movimento anomalo dei freni e esercita una forza di resistenza sul riavvolgitore per far aderire la cinghia al corpo del passeggero

Sfatiamo i falsi miti sulle cinture di sicurezza 

Se le cinture di sicurezza sono così comprovatamente efficaci, perché così tante persone ancora non rispettano l’obbligo? 

Infatti, se alcuni le evitano perchè scomode, l’uso delle cinture è spesso messo in discussione proprio perché viene messo in dubbio il loro contributo essenziale alla sicurezza di chi occupa un veicolo. 

Tra i falsi miti, i più comuni sostengono che sia pericoloso indossare la cintura in caso si resti bloccati all’interno del veicolo ribaltato a seguito di un incidente o che l’airbag sia sufficiente per evitare un impatto violento

Tuttavia, non ci sono motivazioni reali per non indossare la cintura, anzi questo sistema di sicurezza è vitale in qualsiasi scenario di collisione, anche quando le velocità non sono elevate, proprio perchè la forza di impatto rappresenta sempre un pericolo. Inoltre, l’airbag è un efficace sistema integrativo, ma non si può sostituire al ruolo essenziale della cintura

Chi può evitare di utilizzare le cinture di sicurezza e perchè?

Anche se le cinture di sicurezza sono obbligatorie secondo il Codice della Strada, ci sono della eccezioni. Chi può non utilizzare la cintura?

  • Le forze dell’ordine e condicenti e addetti ai veicoli dei servizi santiari e antincendio se impegnati in un’uscita di emergenza. 
  • I conducenti dei veicoli che si occupano della raccolta e del trasporto di rifiuti se impegnati in attività di igiene ambientale.
  • I membri di servizi di vigilanza privati che effettuano scorte. 
  • Gli istruttori di guida che accompagnano gli aspiranti patentati.
  • Le persone affette da patologie specifiche o condizioni fisiche che possono essere ulteriormente compromesse dall’utilizzo delle cinture di sicurezza. In questo caso, è necessaria la certificazione medica.
  • Le donne in gravidanza se provviste di certificato medico che sconsigli l’utilizzo della cintura. 
  • I passeggeri dei veicoli del trasporto pubblico.

Conclusioni 

Non indossare le cinture di sicurezza resta uno dei comportamenti irresponsabili più comuni su strada. In aggiunta, è bene ricordare che l’importanza delle cinture di sicurezza si estende a tutti i soggetti presenti all’interno di un auto, oltre che al guidatore. In particolare, gli stessi rischi vengono corsi anche dai passeggeri sul sedile posteriore, che spesso e volentieri non indossano le cinture. Secondi i dati raccolti dall’indagine PASSI (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), nel 2022 le cinture di sicurezza venivano indossate solo dal 35,8% dei passeggeri, poco più di una persona su tre. Per quanto sia scontato dirlo, lo ripetiamo un’ultima volta: la cintura di sicurezza salva la vita. Dunque perché rischiare la nostra incolumità e quella dei nostri passeggeri?

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